Vi chiederete perchè pubblicare la ricetta dei friarielli, un piatto semplice, facile da fare, sarà che sono di nuovo lontano da Napoli, e proprio stamattina sono stata in un piccolo mercato, in provincia di Milano, e li ho visti…..erano li su un banco…..sembravano spaesati……… nessuno li guardava. La verdura in foglia penso che solo a Napoli ha trovato asilo, non per niente i napoletani venivano chiamati mangiafoglie, a causa della loro fame cronica, e in forza della loro creatività hanno dato vita a dei piatti utilizzando ingredienti “poveri” come le cime di rapa che diventano un piatto prelibato fritte nell’olio, e prendono il nome di friarielli, dal verbo frjere.
Un tempo quando non si guardava alle calorie, i friarielli si friggevano nella “nzogna”, cioè nello strutto.
Se si esce dal territorio di Napoli e dalla sua provincia, i friarielli non sono più le cime di rapa ma i peperoncini verdi. Quindi possiamo parlare quasi di un prodotto di nicchia.
Il binomio indissolubile a Napoli è salsiccia e friarielli. Ma i friarielli si accompagnamo in genere a tutta la carne di maiale, la provola arrostita, ma non disdegnano di unirsi alla mozzarella.
Nelle pizzerie dopo la margherita, la pizza più gettonata e quella con salsiccia e friarielli.
Il primo passo per ottenere un gustoso piatto di friarielli è quello di saperli comprare, in genere a Napoli ognuno ha il suo fruttivendolo di fiducia, quello che quando ti vede dice: “Teng e friarielli che song a fine ro munno, song all’uogli, nà specialità, so tutte cimmetelle “. Traducendo in altre partole i friarielli devono essere “maturi” ma non sfatti, cioè devono avere le influriscenze appena accennate, ma non del tutto fiorite.
Una volta comprati, i friarielli devono essere “monnati” cioè bisogna pulirli, si deve prendere una piccola parte del gambo, la parte più tenera, che è la parte che darà poi sapore al piatto, conferirà ai friarielli un pò di amarognolo. Fin da bambine, a Napoli, si osservano le mamme e le nonne che “monnano” i friarielli, quasi si impara per osmosi, sappiamo già qual’è la parte dei friarielli da prendere.
Infine si lavano bene, e ancora grondanti di acqua si “buttano” nella padella, dove è stato imbiondito nell’olio extravergine di oliva, l’aglio e il peperoncino. Bisogna stare attenti a non cuocere i friarielli tutti insieme, altrimenti diventano morbidi ma non fritti.
Nel piatto che vi propongo, i friarielli li ho preparati con la salsiccia piccante, quella stagionata, ho fatto imbiondire l’aglio e il peperoncino nell’olio e dopo ho aggiunto la salsiccia spellata e tagliata a tocchetti, l’ho fatta rosolare, poi l’ho tolta e nell’olio caldo ho buttato i friarielli monnati, li ho fritti, quasi a fine cottura ho aggiunto i tocchetti di salsiccia, poi li ho serviti su fette di pane casereccio.
Adoro la pasta con la salsiccia…ciao
buonissimi fiarielli e sasiccia:-) carmen ma che ci fai a milano? un bacio
Annamaria
Quest’anno ho organizzato lo swap natalizio….spero vorrai partecipare anche tu:-) ti aspetto nel mio blog dove è tutto spiegato come avverrà:-) un bacio
Annamaria
Qui i nToscana con friarielli si intendono i peperoncini verdi piccoli e lunghi… non sapevo che a napoli fossero invece le cime di rapa! Ad ogni modo la verdura mi piace tutta e fatta in questo modo ancor di più! 😉
sono davvero squisiti…qui non riesco a trovarli purtroppo
allora come va a milano? ciao buona giornata
p.s.: che bel racconto
ma che buoni!!!!!!!!! Bacioni e buona giornata .-)
bellissimo post 🙂
Hai ben raccontato i friarielli, tra cultura e tradizione, sono conosciuti e molto amati anche nel mondo, proprio insieme alla salsiccia.
La passione di mio marito!!! Gli devo far leggere questo post così domani corre a comprarli!! Un bacione!!
Ciao!
Scusa tantissimo l’effetto “spam”, ma siamo in poche e abbiamo pochissimo tempo per avvisare tutti di un’importante iniziativa food-blogger contro l’omofobia!
Trovi tutte le info qui e qui
grazie! 🙂